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PACHELBEL

Nato a Norimberga nel 1653. Ricoprì l'incarico di organista nella cattedrale di Vienna. Successivamente lo troviamo organista di corte nella città di Eisenach. Dal 1678 per ben dodici anni fu organista a Erfurt ed in seguito organista alla corte di Stuttgart e della citta di Gotha. Successivamente ritorna nella nativa Norimberga quale organista di San Sebaldo e vi rimane ino alla morte. Questa sua mobilità fa si che Pachelbel assimili gli elementi sia della scuola organistica della germania del nord, sia della scuola della germania meridionale.

Nella formazione del giovane J.S. Bach è attestata a più riprese dal figlio Carl Philipp Emanuel Bach la centralità della musica di Pachelbel. Nelle preferenze del giovane Johann risalta innanzitutto una triade di autori, Froberger, Kerll e Pachelbel. Tale triade fa scoprire al giovane Bach il gusto e lo stile della germania meridionale e italiano.

In generale possiamo definire le composizioni organistiche di Pachelbel intrise di raffinata cantabilità estesa a tutte le linee discorsive col risultato di una condotta delle parti piacevolmente armonica, ordinata, suadente e luminosa. La sua scrittura elegante, melodica è priva di ogni virtuosismo, come pure le forme strettamente liturgiche e dalle proporzioni adeguate hanno contribuito e dato adito ad una rivisitazione moderna delle sue opere sorprendentemente anticipata rispetto ad altri autori. Sin dal "cecilianesimo tedesco" sono apparse a stampa composizioni di Pachelbel.

Un altro aspetto che si può ammiare nel frequentare i lavori di Pachelbel risiede nella sua indubbia predilizione per l'espressione breve e concisa. Una sorta di forme in miniature. Si può affermare che tale simpatia affondi le sue radici nella grande tradizione italiana. Caratteristici di Pachelbel sono gli esempi di Toccate, una sorta di "Toccate sopra i pedali" o l'intima Fantasia in sol minore che rimanda al modello delle classiche " Durezze et ligature".

Una parte consistente della sua produzione è dedicata alle elaborazioni su corali. Le brevi fughe su corale col tema desunto dalla prima frase del corale stesso, e i corali organistici nei quali l'intera melodia viene condotta contrappuntisticamente con il Cantus fimus al Soprano o al Basso. Celebri sono anche le sue sei Ciaccone , ta cui spicca la Ciaccona in fa minore, in cui il nostro ripropone un genere magistralmente esemplificato da Girolamo Frescobaldi nelle Cento Partite sopra Passagall

Altro esempio di opere concise sono le varipinte Fughe sopra il Magnificat, concepite come intonazioni salmodiche, genere quest'ultimo che ha dato vita anche a tanta parte del toccatismo tra '500 e '600.

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