top of page

La religione nella musica

Il mio ultimo lavoro di composizione sviluppato in quattro libri ed ispirato ad i Misteri del Rosario (il 30 maggio è uscito il secondo libro della quadrilogia dedicato ai Misteri Gloriosi), pone un interrogativo: può la musica aiutarci a comprendere qualcosa del mistero ineffabile della fede cristiana e viceversa?


Il compositore francese Olivier Messiaen, spesso diceva che l'obiettivo della sua musica era di veicolare verità teologiche. I musicisti, i compositori sanno che l'armonia è una scienza musicale ricca, complessa e affascinante. Tuttavia anche la fede e la religione Cristiana sono per ovvie ragioni infinitamente ricche ed affascinanti. Pertanto da musicista mi sono sempre chiesto se è possibile azzardare degli accostamenti fra questi due mondi e trarne qualche impressione.



Partendo dal concetto di carità Cristiana, ovvero della comunione che si realizza attraverso l'accoglienz dell'altro, l'apertura e l'ascolto e immaginando per un attimo tre persone che attraverso la loro voce cantano un un accordo maggiore (do-mi-sol), il risultato sonoro non sarà quanto di più simbolicamente vicino ad una realtà di comunione, ma anche di individualità ?


Fin dai primi secoli del cristianesimo, la pratica di canti religiosi aveva anche una funzione pastorale, in quanto il canto agevolava il tramandarsi delle realtà rivelate. Anche i dogmi di particolare complessità teologica, venivano posti in musica perchè il canto avesse una funzione per così dire di catechismo.


Altro esempio di come la musica possa rappresentare i dogmi religiosi ci viene dato dalla forma contrappuntistica del canone. Nel canone la voce che inizia la melodia viene definita antecedente o dux mentre quella o quelle che seguono vanno sotto il nome di conseguenti o comites. Poichè il comes, ossia la seconda voce, viene derivata rigorosamente dal dux, essa è "generata" e non "creata" dal compositore. Tutto ciò è un'efficace simbologia musicale che raffigura un dogma della fede vale a dire che il Figlio è immagine del Padre.


All'nterno di una triade perfetta possiamo dire che la Tonica (I grado) e la Dominante (V grado) sono in relazione diretta e possiamo vedere il Figlio come immagine del Padre a Lui costantemente rivolto. Si può altresì riconoscere nella Mediante (III grado) come l'azione dello Spirito Santo che "colora" e ravviva la relazione fra il primo grado ed il quinto, impedendo al semplice intervallo di quinta di rimanere una realtà chiusa e non comunicativa.


Per Sant'Agostino la composizione musicale è in qualche modo un entrare in comunione con l'attività creativa del Padre e nel momento in cui la musica si fa culto, preghiera o contemplazione, essa è anche un'azione di grazie che si compie per mezzo del Figlio nello Spirito.




Acquisto partiture per chi fosse interessato:

Fantasia su "Noi canteremo Gloria a Te"




Featured Posts
Recent Posts
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Classic
  • Twitter Classic
  • Google Classic
bottom of page