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Non un settembre qualunque

Laggiù, all'orizzonte, non c'è un settembre qualunque, non c'è il consueto capodanno civile. C'è un groviglio di domande. C'è il capodanno di un mondo diverso.

Come sarà tornare a scuola? Come sarà per i bambini, per i ragazzi tornare in classe dopo mesi e mesi? Sarà faticoso "allinearsi" alla vita precedente?. C'è una valanga di "come", di "quando", di "se".



Questa fine estate del 2020 è una linea di confine: non solo fra l'estate, le vacanze e il loro termine. E' una linea di confine di come eravamo e come saremo. C'è stata la quarantena, la fase 2, la fase 3 e c'è stata la voglia e lo sforzo di tornare alla normalita. Gli ombrelloni, le spiagge, i tuffi, le pinne e gli occhiali, il mare azzurro, il cielo azzurro, le bibite ghiacciate, il cocco bello, il fresco dei pini, il bagno di mare a notte e le discoteche all'aperto.

Ma l'apparenza inganna, perchè laggiù non c'è un settembre qualunque, ma c'è un mese con una domanda che ci stiamo facendo in tanti: che cos'è normale? Che cosa sarà normale?... una canzone recita: "lo sapremo solo vivendo".

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